V. A. – Wildest Things in the World Vol.1
BUY NOW! FEW COPIES REMAINS!
FIRST VOLUME IN 7″ “THE WILDEST THINGS IN THE WORLD” W/ THE BARBACANS+THEE VICARS + LOS EXPLOSIVOS+ LOS PEYOTES!!! COVER BY WILD EVEL (INCREDIBLE STAGGERS)!
Manuel Graziani (Rumore Mag) scrive di BossHoss Records e Wildest Things in The World
Ho avuto modo di scrivere spesso e volentieri che bisogna nutrire il massimo rispetto, per non dire ammirazione, per le etichette indipendenti italiane che fanno praticamente l’arte a perdere solo ed esclusivamente per passione.
E dalla passione, si sa, spesso escono grandi cose. Una di queste grandi cose è il 7” compilation dal programmatico titolo The Wildest Things In The World prodotto dalla Boss Hoss Records in joint venture con Giuda l’Onesto e distribuito dalla benemerita etichetta pisana Area Pirata.
Come s’intuisce dal titolo si tratta di una vera e propria “battle of the bands”. Nei solchi scuri del 45 giri si danno battaglia all’ultimo fuzz quattro formazioni neogarage a partire dai nostri ottimi BARBACANS usciti dalle caverne con il Farfisa a mo’ di clava ed il cantante che sputa lava dalla bocca. Seguono a ruota gli inglesi THEE VICARS con il loro ruggito alla Kinks ed urla belluine di contorno che ci stanno come il limone tra le patate. Il lato B trasudamerica – citando i Marlene Kuntz – da tutti i pori con gli argentini LOS PEYOTES veloci, belli e luccicarelli. Forse i più originali del lotto. Chiudono le infuocate danze come meglio non si potrebbe i messicaniLOS EXPLOSIVOS: davvero esplosivi di nome e di fatto, che non fanno rimpiangere i Morlocks dei tempi d’oro e d’eroina. Se vi volete un minimo di bene non fatevi scappare questo grande dischetto garage made in Italy.WILDEST THINGS IN THE WORLD – iPUNKROCK
Contiene 4 canciones de 4 grupos diferentes.
Los primeros en aparecer en escena son THE BARBACANS con una fosa sónica de fuzz y cavemanismo!! Una barbaridad garagera llamada ¨Cut Your head¨ Un espectáculo desde el primer coletazo!! Lo tiene
todo, salvajismo desmedido, tetricismo cavernoide y el fuzz más crudo que he oído en años! Todo esto, chorreado por unos toques de teclitas VOX! Tras ellos, THEE VICARS con ¨Cant see me¨. Si el salvajismo era la drezna dominante, no te cuento cómo viene ésta. Taparrabos y pintura cálcica a toneladas!!!Pasamos a la segunda cara donde nos encontramos con dos bandas que cantan en Castellano.. Se trata de LOS PEYOTES con ¨Píntalo de marrón¨,cuyo sonido puede recordarnos a los FUMESTONES del At the Zoo. y LOS EXPLOSIVOS con una versión muy particular del ¨I can only give You everything¨ adaptada a ¨no eres para mí¨
Los culpables:
The Barbacans, Thee Vicras, Los Peyotes y Los Explosivos
El track list:
1- Cut Your head g.s. (THE BARBACANS)
2- Cant see me (THEE VICARS)
3- Píntalo de marrón (LOS PEYOTES)
4- No eres para mí (LOS EXPLOSIVOS)
“WILDEST THINGS IN THE WORLD” ON MUCCHIO SELVAGGIO!!
Numero Luglio/Agosto ’10
A cura di Federico Guglielmi e Aurelio PasiniThe Wildest Things In The World
“Le cose più selvagge del mondo”; sembra un’esagerazione, il titolo di questo 7” assemblato dalla BossHoss Records in collaborazione con la Giuda l’Onesto e distribuito da Area Pirata, ma bastano pochi secondi per
rendersi conto che, in effetti, le cose stanno davvero così, o quasi. Al suo interno, quattro brani per altrettante band, ognuna intenta a declinare a proprio modo l’immarcescibile verbo garage-rock: gli italiani The Barbacans, gli inglesi Thee Vicars e, sul lato B, gli argentini Los Peyotes e i messicani Los Explosivos. Sguaiati, potentissimi (i quarti), a tratti vicini al blues-r’n’b (i secondi), sorretti non soltanto dalle immancabili colate di fuzz ma anche da un felice uso dell’Hammond (i primi), e finanche spettrali (i terzi), i gruppi coinvolti offrono una prestazione superlativa, tutta sudore e sostanza, in grado di solleticare l’entusiasmo di quanti vivono e respirano certe sonorità sì legate al passato, ma ancora oggi vitali più che mai. Nel suo genere, imperdibile.
BAM MAGAZINE REVIEW “WILDEST THINGS IN THE WORLD”
04 – Ago
A.V. – The Wildest Things In The World – 7″
Post by Vom. Filed under News.(Vom) Se, sfiancati dal caldo o dalla sabbia nelle mutande, non siete momentaneamente inclini a scossoni e proposte non ortodosse, questo 7” può fare al caso vostro. Tutto è come ce lo si aspetta. Grafica da 80’s cavemen,
fuzz e farfisa a paletta, una cover in spagnolo di “I can only give you everything” ad opera degli Los Explosivos e un’impostazione alla “battle of the bands”. Italia, Regno Unito, Argentina e Messico, uniti sotto l’egida del garage punk. Non è l’amor patrio che mi fa scrivere che la sfida amichevole è vinta di prepotenza dai nostrani Barbacans. Se le altre bands intrattengono in maniera piuttosto innocua, i Barbacans hanno dalla loro una cupezza mortifera che fa passare in secondo piano la pronuncia largamente migliorabile. Il finale con cori, farfisa e vocetta arcigna fanno di “Cut your head G.S.” un brano da ascoltare una, due, tre, quattro, cinque volte di fila.
WILDEST THINGS IN THE WORLD REVIEW ON MUSIC BOX
giovedì, luglio 15, 2010
THE WILDEST THINGS IN THE WORLD 7” (Boss Hoss Records / 2010) by Wally Boffoli
WILDEST THINGS IN THE WORLD è il secondo e più recente documento sonoro della BOSS HOSS RECORDS, novella e molto promettente etichetta pesarese diretta da Gianfranco Branchesi, focalizzata sulle nuove ‘sensazioni’ garage-punk italiane ed internazionali.
Trattasi di un 7’’ a 45 giri (per ascoltarlo ho dovuto scomodare il mio vecchio giradischi…sempre pronto a venirmi in aiuto!) che fa il paio con God Save The Fuzz, il devastante c.d. di debutto dei THE BARBACANS di cui ho parlato in Music Box proprio prima di questo articolo.
Prima di essi, mi diceva Gianfranco, c’è stata una compilation distribuita solo nel giro dei gruppi pesaresi e dintorni.
I quattro brani contenuto nel 7’’ tengono decisamente fede al titolo programmatico: quattro ‘selvagge’ bands di varia nazionalità impegnate nel professare il verbo garage pur con diversa declinazione: si comincia proprio con i marchigiani Barbacans che con Cut Your Head G.S.confermano il loro mood teso ed angosciato con l’organo ossianico di Joe Carnarelli in fatale evidenza a disegnare trame conturbanti. A trascinare l’ascoltatore in un vortice di ineluttabile furia garage la sua voce flaccida e malata.
Gli inglesi THEE VICARS, saliti alla ribalta da poco con Psychotic Beat eseguono il secondo brano della prima side Can’t See Me in perfetto crudo british-garage, ovvero basandosi essenzialmente su un serrato riff chitarristico che mi ha ricordato subdolamente (non è possibile sbagliarsi) quello della mitica You Really Got Me scolpita nella storia garage/beat nei primissimi anni ’60 dagli antesignani Kinks di Ray Davies. Il piglio esecutivo dei Vicars però è brutale, come deve essere una garage-band del nuovo millennio e come lo sono le bands di questo disco targato Boss Hoss..
A pagare pesante tributo alla tradizione sulla seconda side di Wildest Things In The World sono anche i messicani LOS EXPLOSIVOS, che compaiono anche nel recente violentissimo Slovenly 2010 Sampler, incredibile compilation (44 brani) di new-garage internazionale.
La loro No Fres Para Mi, dopo neanche un minuto si rivela non esser altro che la cover in lingua spagnola di I Can Only Give You Everything, classicissima song/seminale riff composta da Van Morrison ed incisa dallo stesso artista con i Them nei fatidici sixties, ma reinterpretata nei decenni successivi da Troggs, Mc5 ed altre bands. Los Explosivos ne offrono una rivisitazione asciutta ma estremamente calda e godibile.
Gli ultimi garagers di questo disco sono gli argentini LOS PEYOTES: Pintalo De Maron è il brano meno ossessivo dei quattro, speziato da un pizzico di power-pop che piacerà di più a chi nel garage cerca armonia e melodia.
Dopo l’estate uscirà un nuovo episodio di Wildest Things In The World targato Boss Hoss Rec.(con la collaborazione di Giuda l’Onesto Rec., distribuzione Area Pirata) che comprenderà di sicuro un’altra band italiana, una spagnola ed una brasiliana.
L’attendiamo fiduciosi…iniziativa riuscita alla grande!
WILDEST THINGS IN THE WORLD REVIEW ON ROCKAROUNDTHEBLOG
21 de Junho de 2010
v.a. The Wildest Things In The World 7” [Boss Hoss 2010]
Uma bomba de “garage punk”, uma batalha entre dois continentes, o Europeu e o Sul-Americano, do primeiro saltam os italianos The Barbacans com “Cut Your Head G.S.” e sua maviosidades de fuzz e farfisa, seguidos dos
extraordinários “teens-garage-punkers” ingleses Thee Vicars com “Can’t See Me”, do outro lado do oceano a presença é igualmente assombrosa, os Peruanos Los Peyotes interpretam “Pintalo De Maron”, um tema cavernosamente delicioso, para de seguida sermos abalroados por “No Eres Para Me”, dos selváticos Mexicanos Los Explosivos. “The Wildest Things In The World” com capa desenhada por Wild Evel dos The Incredible Staggers, é um daqueles discos que nem por um minuto, nos deixa parar para respirar, obrigatório, naquilo a que se propõe, uma peça para qualquer colecção, que se preze em ser chamada como tal. Dig It!———-++++———-A bomb of “garage punk”, a battle between two continents, the European and South American, from the first jump the Italians The Barbacans with “Cut Your Head G.S.” and his affectionate of fuzz and farfisa, followed by the extraordinary English “teens-garage-punkers” Thee Vicars with “Can’t See Me”, on the other side of the ocean the presence is also amazing, the peruvians Los Peyote interpret “Pintalo De Maron”, delicious cavernously theme, to then be bumped by “No Eres Para Me” of the savage Mexican Los Explosivos. “The Wildest Things In The World”, with cover art by Wild Evel of The Incredible Staggers, is one of those record that leaves us without a moment to breathe, bounden, in what is proposed, one piece in any collection that values the well be called. Dig It!
WILDEST THINGS IN THE WORLD REVIEW ON RADIOCOOP
“Wildest things in the world”
Martedì 15 Giugno 2010 14:37 Antonio BacciocchiE’ necessario segnalare l’uscita di un pregevole 45 giri in puro e prezioso vinile, all’interno di una stupenda
copertina in puro stile garage60’spunk, licenziato dalla Boss Hoss Records.Ultragarage beat con i nostrani Barbacans che dopo l’eccellente album “God Save The Fuzz”, in pieno mood Fuzztones si confermano i piena forma gli eccellenti Kinksiani Thee Vicars dall’Inghilterra , forti di un primo album rozzo e crudo come si deve, i messicani Los Explosivos di recente in tour i nEuropa e gli argentini Los Peyotes, indiscussi re del garage sudamericano. Cool & raw.
Jun 9th, 2010 | By NerdsAttack.net | Category: Recensioni
Una piccola-grande realtà discografica che risponde al nome di Boss Hoss Records da Pesaro. Una distribuzione affidata all’iperattiva Area Pirata. Un formato magnifico come il 7″. Quattro band x quattro brani. TheBarbacans (da Fano), Thee Vicars (dal Regno Unito),Los Peyotes (dall’Argentina, tre anni fa reportati nel romano Micca Club – leggi) e Los Explosivos (dal Messico). Basterebbero solo queste note di presentazione per giustificare il titolo dello split quadrilatero e dunque un pronto acquisto. I primi rigettano un maligno, arcigno, malvagio anthem profondamente revivalista (’Cut Your Head G.S.’), i secondi rimangono fedeli alla lezione dei seminali Kinks con un brano agile e riffato in pura semplicità (’Can’t See Me’), i terzi rimangono piacevolemente ancorati ai sixties più squadrati (’Pintalo De Maron’) mentre i quarti sono selvaggiamente i più rozzi e sporchi (’No Eres Para Mi’). [****]
Emanuele Tamagnini
VV.AA. – The Wildest Things in the World (Bosshoss/Giuda l’Onesto/Area Pirata)
Quattro band, una traccia a testa, et voilà: la compila è servita. In questo 7″ in joint venture tra Bosshoss, Giuda l’Onesto e Area Pirata troviamo un gruppo italiano, uno inglese e due sudamericani, tutti accomunati da un notevole amore per le sonorità
garage Sixties più dure e filologiche.Aprono The Barbacans (Ita) con un mid-tempo stomp da massacro di garage/neogarage primordiale e cupo, con Farfisa imperiale e voce incazzosa. Non memorabile, ma muy muy muy gustoso: Attendo di ascoltare più brani, ché sicuramente la (piacevole) sorpresa è dietro l’angolo. Seguono i Thee Vicars (UK), ruvidi e filologicamente Sixties, con un’incazzatura da teenager imbottiti d’ormoni e a rischio infarto a ogni minigonna che si trovano davanti. Cazzuti e abrasivi come piace a me.
Ed è subito il momento di girare il disco e passare alla facciata B, quella made in sudamerica. Il primo brano è degli argentini Los Peyotes, che sono una vera bomba: duri, veloci, ma anche intricati e raffinati… peccato solo che il cantato in lingua madre proprio non mi gusta (ho sempre pensato che italiano, francese e spagnolo fossero tra le lingue più ridicole per cantare rock e punk e non mi sono mai ricreduto, sorry). E infine si chiude in bellezza con i messicaniLos Explosivos, rabbiosi e molto Nuggets-style, ma forse anche i più standard.Ovviamente sono il primo a non prendere per oro colato quanto scritto, visto che trovo impossibile giudicare una band da un solo brano – ed è anche il motivo per cui le compilation non mi hanno mai esaltato. Comunque un buon disco: su questo non si discute.
Lascia un commento
Comments 0